Fatturazione elettronica verso la PA, facciamo il punto

FatturazioneElettronica2Ottima partenza per la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione. La macchina organizzativa continua a perfezionarsi in vista del 1° gennaio 2017, anche se i primi numeri sono sicuramente molto incoraggianti. L’obbligo di fatturazione elettronica per Ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza è scattato il 6 giugno 2014.

Fino al 30 giugno 2015, data del primo rapporto strutturato, sono state oltre dieci milioni le fatture elettroniche gestite da SDI, il Sistema di Interscambio. L’incremento di file fattura, per il mese di giugno, è stato del 5%, con un numero di scarti più basso in assoluto dall’inizio della riforma.

Numeri alla mano, i file fattura gestiti con successo superano il 90%, per l’esattezza il 91,4%, mentre solo l’8% è stato scartato perché non valido a causa di errori di vario genere. Nel complesso, gli errori più diffusi che causano lo scarto del file è rappresentato dal nome del file, che in genere è duplicato o non valido. Per il 19%, gli errori che invalidano il file sono causati da conformità o duplicato, per il 13%.

Nel mese di giugno, l’errore di non conformità è salito in maniera esponenziale, passando dal 30 al 43%. Le percentuali riportate si riferiscono agli scarti registrati su SDI, ma non è escluso che il file, una volta pervenuto alla Pubblica Amministrazione, possa subire un nuovo rifiuto. Il dato riferito agli scarti prodotti dalla Pubblica Amministrazione non è stato reso noto.

Si ferma allo 0,11%, lo scarto causato da impossibilità di identificare o raggiungere il destinatario. Un aspetto positivo della manovra, questo, che determina l’ottimo stato di salute della Pubblica Amministrazione in merito ai dispositivi per la ricezione di fatture elettroniche.

Secondo il rapporto del 30 giugno 2015, le amministrazioni iscritte all’indice sono 22500, per un totale di 53000 uffici abilitati alla ricezione di fatture elettroniche. Le aziende con maggior numero di scarti sono costantemente monitorate dall’Agenzia, che fornisce forme di supporto per ridurre al minimo gli errori e gli scarti. Il 50% delle amministrazioni presenti nell’indice si serve di intermediari istituzionali, come il Sicoge, il Sidi e tutti gli hub regionali.