Sabbiatura e microsabbiatura: differenze tra le due tecniche in edilizia
La sabbiatura è un processo di lavorazione intermedio, utilizzato per la pulitura di superfici metalliche o di altro materiale. Il trattamento avviene mediante un getto di materiale abrasivo che erode la parte residui di lavorazioni precedenti, ruggine e calamina. La corrente abrasiva è composta da materiale a granulometria variabile, da stabilirsi in base alle condizioni della superficie da trattare. La sabbiatura si applica su metalli, materiali lapidei e legno. In alcuni casi, vi è la necessità di intervenire con maggiore delicatezza ed è per questo che si lavora con la microsabbiatura.
MICROSABBIATURA: PERCHÉ CONVIENE
Questo tipo di tecnologia, che negli ultimi anni ha riscontrato particolare successo, è largamente impiegata nella rimozione di graffiti e su ogni genere di materiale che necessiti di un intervento piuttosto delicato. In questo caso, il getto di materiale abrasivo è particolarmente tenue ed è composto da materiali ecologici biocompatibili e acqua vaporizzata.
Le apparecchiature predisposte per questo scopo sono in grado di garantire semplicità e velocità di esecuzione, unitamente ai bassi consumi d’acqua e materiale inerte. A differenza della sabbiatura, la microsabbiatura garantisce una perfetta pulitura, scongiurando il problema della dispersione di polveri nell’ambiente.
Al contrario delle macchine sabbiatrici tradizionali, quella per la microsabbiatura consente di miscelare acqua e carbonati direttamente all’ugello, per ridurre al minimo il consumo d’acqua. Questo tipo di trattamento, per versatilità e delicatezza, è largamente utilizzato nel restauro conservativo poiché indicato per la pulitura selettiva di tutti quei paramenti che presentano particolari patologie di degrado e che difficilmente avrebbero potuto essere trattati con pulitura a secco.
NON SOLO METALLI: LA SABBIATURA DEL VETRO
Inoltre, la microsabbiatura può essere impiegata con successo nel campo del recupero urbano, in particolare nella rimozione di graffiti. In questo caso, il materiale lapideo da trattare è raggiunto da un getto di carbonato di magnesio, in grado di dilavare tutti i residui di vernice ed evitare gli antiestetici aloni tipici dei metodi tradizionali.
La microsabbiatura si presta anche al trattamento del vetro, grazie all’impiego dell’idrogetto di bicarbonato di sodio. Allo stesso modo, questo tipo di corrente abrasiva risulta particolarmente risolvente in caso di profili in alluminio anodizzato, acciaio inox e marmi levigati.