Un po’ d’arte marocchina: Tin mal

Percorrendo circa 100 chilometri in direzione sud di Marrakech, situata proprio nel cuore delle maestose montagne dell’Alto Atlante, si può visitare l’antico villaggio berbero di Tin Mal.

Oggi è un po’ dimenticata, ma nei secoli scorsi era molto famosa, perché ritenuta il posto in cui nacque la dinastia degli Almohadi, fu il centro culturale e religioso dell’impero fino alla distruzione della città da parte dei Merinid, una dinastia rivale.

Oggi della sua grandezza restano solo poche ma imponenti testimonianze, come le rovine delle grandi mura che circondavano la città e soprattutto la grande Moschea di Tin Mal costruita nel lontano 1156, uno dei pochi edifici dove anche coloro che non sono di fede musulmana possono visitare.

Essa sorge su di una collina come a dominare tutta la vallata, dall’esterno appare molto simile ad un castello che ad una moschea, a causa del minareto costruito su di essa e non come una torre separata, come avviene di solito.

E’ possibile accedere al suo interno attraverso sei porte, alte ben 5 metri e realizzate in legno di cedro, quattro delle quali portano direttamente alla sala della preghiera, questa è molto ampia con ben nove navate longitudinali che la percorrono, ma ciò che stupisce l’occhio del turista, sono gli alti pilastri in mattoni e pietre che sorreggono la grande quantità e varietà di archi con le loro decorazioni.

Le pareti arricchite sono ampiamente abbellite con disegni geometrici, secondo lo stile dell’architettura almohade.

Anche se nell’ultimo decennio sono stati fatti importanti lavori di restauro, purtroppo una buona parte della moschea è ancora in rovina, nei suoi pressi si possono ammirare alcuni degli elementi decorativi che sono stati rinvenuti durante i lavori e che sono conservati in un piccolo museo.